Signori si nasce
Gag a non finire, equivoci e travestimenti per un film dell'accoppiata Totò e Peppino.
All'inizio del '900 il barone Pio Degli Ulivi possiede un'affermata sartoria ecclesiastica mentre suo pratello Ottone detto Zazà ha sperperato tutto e si dà alla bella vita e al gioco. Ottone rischia però di finire in galera per un debito di 300 lire contratto con Bernasconi. Inoltre si ritira il finanziatore di uno spettacolo di varietà in cui lavora Patrizia che aspira a diventarne la Prima Donna a spese di Tittì. Ottone si rimette quindi in contatto con il fratello per avere denaro e per una serie contrattempi gli fa credere di essere il padre di Patrizia, che il suo domestico Battista sia il suo fidanzato - Enzo, quello vero è in prigione - e i tre si trasferiscono da Pio e dalla moglie Maria Luisa. Ma i contrattempi si susseguono. Eppoi, il passato di Pio sarà limpido come asserisce?